Museo degli strumenti scientifici 'Crescenzi Pacinotti' |
||
COLLEZIONE DI FISICA |
||
Fin dalla sua fondazione come Regio Istituto Tecnico di Bologna nel 1862, il «Pier Crescenzi» istituì un gabinetto di fisica affinché gli studenti potessero apprendere questa disciplina non solo sui libri, ma soprattutto attraverso esperimenti ed osservazioni condotti con l’uso dei migliori strumenti e apparecchiature didattiche disponibili all’epoca. Nei successivi cinquant’anni si venne così a formare una collezione di circa 250 strumenti, in parte costruiti all’interno della scuola, in parte acquistati dalle più importanti ditte italiane e straniere. |
||
Gli strumenti tra pratica e didattica della scienza Gli strumenti sono da sempre un elemento fondamentale nell'indagine della natura condotta dall'uomo. Fin dall'antichità, inoltre, essi si rivelarono indispensabili per l'organizzazione del lavoro agricolo, per lo sfruttamento del territorio, per l'orientamento in mare e in terra. Con l'affermazione, anche grazie all'invenzione di nuovi strumenti (tra cui il telescopio, il microscopio, il termometro, il barometro), del metodo sperimentale a partire dal Rinascimento, gli strumenti d'osservazione e di misura entrarono prepotentemente nella formulazione e nella verifica delle teorie scientifiche. Nel corso dell'800 e nel 900 gli strumenti utilizzati nei laboratori ebbero applicazioni sempre più frequenti e rivoluzionarie nelle comunicazioni, nei trasporti, nell'illuminazione, nella cura delle malattie. |
||
La collezione degli strumenti di fisica Gli strumenti scientifici e gli apparecchi didattici qui esposti provengono dal gabinetto di fisica della scuola,che fu creato nel 1862 per corredare con esperienze dimostrative l'insegnamento della fisica. Si tratta di circa 200 strumenti databili tra la seconda metà dell'800 e l'inizio del 900, in parte acquistati da artigiani e fabbriche italiane ed europee, in parte costruiti all'interno della scuola dal “meccanico”, sotto la guida del professore. |
||
I professori di fisica Gli insegnanti di fisica dell'Istituto Tecnico erano anche responsabili del gabinetto di fisica della scuola e dell'acquisto degli strumenti. Tra essi spiccano i nomi di Antonio Pacinotti (1841-1912) e Augusto Righi (1850-1920), che vi insegnarono rispettivamente dal 1864 al 1873 e dal 1873 al 1880. Righi arrivò all'Istituto Tecnico appena dopo aver ideato il suo elettrometro a induzione. Qui effettuò degli esperimenti sulle scariche elettriche in mezzi diversi con una macchina da lui progettata e sviluppò un telefono in cui un altoparlante funzionava da ricevitore. |
||
La collezione è intitolata a Gabriella Bolognini docente dell'Istituto dal 1974 al 2002 |
||
|