Museo degli strumenti scientifici 'Crescenzi Pacinotti'
COLLEZIONE DI FISICA

Fin dalla sua fondazione come Regio Istituto Tecnico di Bologna nel 1862, il «Pier Crescenzi» istituì un gabinetto di fisica affinché gli studenti potessero apprendere questa disciplina non solo sui libri, ma soprattutto attraverso esperimenti ed osservazioni condotti con l’uso dei migliori strumenti e apparecchiature didattiche disponibili all’epoca. Nei successivi cinquant’anni si venne così a formare una collezione di circa 250 strumenti, in parte costruiti all’interno della scuola, in parte acquistati dalle più importanti ditte italiane e straniere.
La collezione storica degli strumenti di fisica del «Pier Crescenzi» è una delle più complete e meglio conservate del periodo a cavallo tra Otto e Novecento. Tra gli oltre 200 strumenti di cui è formata, ve ne sono alcuni costruiti e utilizzati dai grandi fisici italiani Antonio Pacinotti e Augusto Righi, che insegnarono al «Pier Crescenzi» negli anni sessanta e settanta dell’Ottocento e che qui svolsero anche parte delle loro ricerche.
La collezione è esposta nella biblioteca dell’Istituto in via Saragozza 9 e può essere visitata di mattina nei giorni feriali, previo appuntamento (tel. +39 0513397411, chiedere della bibliotecaria). E` possibile anche organizzare visite guidate per gruppi.

Gli strumenti tra pratica e didattica della scienza

Gli strumenti sono da sempre un elemento fondamentale nell'indagine della natura condotta dall'uomo. Fin dall'antichità, inoltre, essi si rivelarono indispensabili per l'organizzazione del lavoro agricolo, per lo sfruttamento del territorio, per l'orientamento in mare e in terra. Con l'affermazione, anche grazie all'invenzione di nuovi strumenti (tra cui il telescopio, il microscopio, il termometro, il barometro), del metodo sperimentale a partire dal Rinascimento, gli strumenti d'osservazione e di misura entrarono prepotentemente nella formulazione e nella verifica delle teorie scientifiche. Nel corso dell'800 e nel 900 gli strumenti utilizzati nei laboratori ebbero applicazioni sempre più frequenti e rivoluzionarie nelle comunicazioni, nei trasporti, nell'illuminazione, nella cura delle malattie.
Il Settecento è considerato il periodo d'oro nella diffusione della cultura scientifica.   L'importanza della scienza (e degli strumenti in particolare) nella conquista di nuove terre, la creazione di collezioni scientifiche private e pubbliche, la fondazione  di società sperimentali, il successo dei lettori itineranti di filosofia naturale presso un pubblico sempre più vasto: tutto questo contribuì a destare un interesse crescente per la scienza e le sue applicazioni.
La trasmissione delle conoscenze avveniva sempre più attraverso dimostrazioni che  utilizzavano apparecchi didattici e che dovevano divertire, oltre che istruire.
Nel corso dell'800 questa pratica prese piede anche nelle scuole, dove furono istituiti gabinetti scientifici con tutti gli strumenti necessari affinché il professore potesse corredare il suo corso con le opportune dimostrazioni.
Il gabinetto di fisica del “Pier Crescenzi” è un esempio di istituzionalizzazione di questo modo di insegnare la scienza..

La collezione degli strumenti di fisica

Gli strumenti scientifici e gli apparecchi  didattici qui esposti provengono  dal gabinetto di fisica della scuola,che fu creato nel 1862 per corredare con esperienze dimostrative l'insegnamento della fisica. Si tratta di circa 200 strumenti databili tra la seconda metà dell'800 e l'inizio del 900, in parte acquistati da artigiani e fabbriche italiane ed europee, in parte costruiti all'interno della scuola dal “meccanico”, sotto    la guida del professore.
Gli strumenti sono esposti in 10 armadi, secondo un ordine che ricalca quello degli argomenti affrontati nei corsi di fisica ed esposti nei manuali dell'epoca (meccanica, acustica, termologia, meteorologia, ottica,elettromagnetismo). 
Ogni armadio è diviso in due parti e per seguire l'ordine di esposizione è utile procedere dall'alto in basso. Ogni strumento è catalogato su computer . 
               

I professori di fisica

Gli insegnanti di fisica dell'Istituto Tecnico erano anche responsabili del gabinetto di fisica della scuola e dell'acquisto degli strumenti. Tra essi spiccano i nomi di Antonio Pacinotti (1841-1912) e Augusto Righi (1850-1920), che vi insegnarono rispettivamente dal 1864 al 1873 e dal 1873 al 1880.
Nella scuola si svolsero anche numerose ricerche che si avvalevano di attrezzature all'avanguardia per la scienza del tempo. Lo dimostra la decisione di Righi di portare con sé alcuni strumenti, quando lasciò la scuola nel 1880.
Nella scuola Pacinotti  studiò soprattutto i fenomeni elettromagnetici che in seguito lo avrebbero portato a inventare il suo ”anello”, l'antecedente delle moderne dinamo.
Egli lasciò alla scuola anche un termoscopio da lui firmato.

Righi arrivò all'Istituto Tecnico appena dopo aver ideato il suo elettrometro a induzione. Qui effettuò degli esperimenti sulle scariche elettriche in mezzi diversi con una macchina da  lui progettata e sviluppò un telefono in cui un altoparlante funzionava da ricevitore.

La collezione è intitolata a Gabriella Bolognini docente dell'Istituto dal 1974 al 2002